Episodio 6Continuano le indagini di Nicola sul carico di droga sequestrato, e scopre, tramite un informatore, che una buona parte di esso è in circolo nelle piazze. Si reca poi con Lino, suo cugino, da un gruppo di malavitosi africani al litorale Domizio per un carico di droga da poter spacciare per conto proprio. In serata giunge a Forcella informando prima Sangue Blu sulle novità riguardo la droga sequestrata, per poi chiedergli aiuto nel continuare le indagini, e di scovare un probabile infame dietro la loro Alleanza. Il boss di Forcella rifiuta, dicendo a Nicola che la faccenda non lo riguarda. Nella decisione trova un Valerio molto contrariato, che la pensa diversamente dall'amico, ricordandogli che non possono andare avanti con lo smerciare pasticche agli adolescenti. Enzo gli spiega il perché della decisione presa, sostenendo che Nicola stia architettando tutto questo per poter prendere il comando di Secondigliano al posto di Patrizia.
All'appuntamento con Kevin, il contatto africano per l'acquisto di droga da poter spacciare in proprio, Nicola cade in un'imboscata ove perde anche Lino, ucciso con un colpo di pistola alla tempia. Dietro all'agguato vi è Saro Levante, che ricatta Nicola: questi deve uccidere Patrizia e prendergli il posto come boss a Secondigliano, ritenuta a sua volta non adatta a quel ruolo. In caso contrario gli rivelerà alla donna che c'è lui stesso - cosa poi non vera - dietro al carico sequestrato.
Nel frattempo Patrizia riesce a parlare con Alessio, suo fratello, fuori dal locale dove lavora, informandolo della sua dolce attesa. Michelangelo viene informato dalla sorella Grazia di quanto è stato architettato finora dagli altri due fratelli, e riesce a fermare Nicola, deciso ormai per costrizione da questi ultimi ad assassinare Patrizia. Lo porta poi nella sua abitazione per chiarire tutto con i suoi fratelli. L'ordine di uccidere la sua donna arriva dal padre, e Michelangelo, non potendo andare contro la sua famiglia, uccide Nicola. Informa dapprima Patrizia della morte del suo luogotenente, dichiarandole il falso, ossia dell'intento di questi prendere il suo posto a Secondigliano, per poi andare dal padre informandogli della futura nascita di suo figlio. Gerlando, pur avverso delle scelte ultime di Michelangelo, gli fa gli auguri.