L'amica ritrovataTiziana, la sorella del commissario, arriva con la corriera e trova una donna morta su uno dei sedili. La donna, Gemma Pirsio, era una missionaria che aveva vissuto per molti anni in Tanzania e aveva telefonato a due amiche per avvertirle del suo ritorno, dopo anni senza alcun contatto con loro. L'arma del delitto, un coltello, viene ritrovata nella borsa di Tiziana, che viene arrestata in quanto sono presenti molti indizi contro di lei. Manara chiede al questore di occuparsi del caso e Raimondi ritiene che sia una buona idea, così lo reintegra nel servizio attivo e annuncia la sua imminente partenza, dicendo che tornerà a prendersi Marta.
Quattroni ricorda bene Gemma da ragazza e dice al commissario che la donna non era tornata nemmeno per i funerali della madre: era fuggita dal paese dopo aver trovato, insieme ad altre due amiche, il corpo di Silvana Monticiani, che si era impiccata. Il quartetto composto da Arianna, Lia, Gemma e Silvana era molto unito e venivano chiamate "Le Inseparabili".
L'autista del pullman viene interrogato, con tutti i passeggeri. Tutti sostengono che durante la sosta in autogrill, Tiziana sia salita sul pullman e poi sia scesa nuovamente. La signora Pirsio sembrava addormentata o, forse, era già morta.
Dopo aver ispezionato tutti i bagagli, la polizia trova uno zaino misterioso, che nessuno ha reclamato e che plausibilmente potrebbe essere stato della vittima: contiene cocaina. Tuttavia Tiziana giura che la signora aveva una sola valigia.
Manara ha detto ti amo a Marta alla fine della puntata precedente, ma poi si è comportato come se nulla fosse; Marta allora decide di chiedergli spiegazioni, ma Luca nega.
L'autopsia rivela che Gemma aveva un cancro e che il sonno era dovuto alla forte dose di antidolorifici. Intanto gli indizi contro Tiziana aumentano, tra cui un arresto per possesso di sostanze. In zona c'è solo un locale implicato nel traffico di droga e Marta vi si infiltra nelle vesti di una ballerina di lap dance. Dopo la chiusura del locale, il proprietario fa uscire tutti tranne Marta e le presenta un uomo: l'autista del pullman. Lo zaino pieno di cocaina era suo, ma l'uomo non sembra implicato nell'omicidio. Intanto Tiziana è scomparsa dagli arresti domiciliari che le sono stati concessi.
Grazie alla telecamera di un passeggero, viene identificato un uomo che è sceso dal pullman all'autogrill, senza risalirci: è un pregiudicato, camionista della zona, che è stato difeso in un processo dall'avvocatessa Arianna Bolli, una delle Inseparabili. Sembra che Arianna e Lia stiano cercando di scappare, perciò vengono fermate e portate in commissariato. Le due hanno prelevato una grossa somma dai loro conti e l'hanno versata sul conto del camionista Vanni Baldassarre.
Le tre amiche erano gelose di Silvana e sfruttavano il suo desiderio di far parte del gruppo per bulleggiarla. Una delle prove che l'avevano costretta a fare l'aveva condotta alla morte e le amiche avevano inscenato il suo suicidio per non assumersi la colpa dell'accaduto. Ma il senso di colpa non le abbandona e Gemma aveva deciso di partire, tornando per dire la verità prima di morire di cancro. Arianna allora ha assoldato Baldassarre per ucciderla all'autogrill e l'uomo ha poi fatto ricadere la colpa su Tiziana.
Il caso è risolto, Tiziana è libera e Luca ricorda la sera della sparatoria e ricorda di aver detto "ti amo" mentre aveva una visione di Lara, ma non lo dice a Marta. In ogni caso decidono che non è importante e si baciano.